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Cerchi una tecnica non invasiva, non troppo cara e che sia in grado di eliminare senza difficoltà i più diffusi inestetismi della pelle? Allora la tecnica plexer è la risposta a tutte le tue domande. Questa particolare metodica, inventata e brevettata dal professor G. Fippi, va ad intervenire direttamente sull’epidermide, cioè lo strato più superficiale della pelle. Questo significa che i trattamenti plexer possono essere effettuati senza problemi anche su zone particolarmente sensibili e delicate.

Tale tecnica viene definita una “chirurgia dolce” proprio perché ha la capacità di intervenire garantendo risultati eccellenti senza l’uso del bisturi e senza lasciare cicatrici,

Un trattamento che apre diversi orizzonti per la medicina estetica. Analizziamo più nel dettaglio nei seguenti paragrafi come funziona il plexer.

A cosa serve il plexer?

Il plexer è molto apprezzato perché risulta una tecnica decisamente multifunzionale. Consente di eseguire interventi per il ringiovanimento pelle, come piccoli lifting del viso e del corpo.

Il plexer è ideale per eseguire altri piccoli interventi come il lifting periombelicale, o per contrastare le smagliature che si presentano intorno all’ombelico, o ancora per ridurre fino ad eliminare discromie della pelle e iper-pigmentazioni. Altri inestetismi tipici che possono essere eliminati con il plexer sono: fibromi penduli, angiomi rubino, nevi, xantelasmi, discheratosi, cicatrici post-acneiche e corni epidermici.

Da questa tecnica possono trarre grande beneficio soprattutto le donne over 50, desiderose di contrastare gli inestetismi tipici dell’avanzare dell’età come le cosiddette zampe di gallina, le rughe periorali e le rughe frontali senza l’utilizzo di filler o botox.

Come funziona il trattamento plexer

Il plexer sfrutta la ionizzazione dei gas presenti nell’aria, generando così un arco elettrico, come un fulmine che agisce sull’epidermide creando una sublimazione del tessuto interessato.

La sublimazione consiste nel passaggio dallo stato solido a quello gassoso, senza passare per quello liquido. Tale processo genera calore che si applica esclusivamente sulla zona del viso o del corpo da trattare, senza intaccare tessuti oppure organi delicati.

I risultati sono quasi immediatamente visibili ed il processo di guarigione si completa nel giro di alcuni giorni. Le sedute possono invece variare a seconda dell’intervento da eseguire e dalla sua “gravità”. In alcuni casi, anche una sola seduta è sufficiente ad eliminare l’inestetismo.

Per eseguire la tecnica del plexer si utilizza un apposito strumento dotato di 3 manipoli wireless con varie potenze, che erogano energia in modo costante senza passaggio di corrente attraverso il paziente.

Quando si effettuano interventi finalizzati a contrastare problemi come macchie cutanee, pigmentazioni o cicatrici, la zona interessata va lavata con acqua e sapone neutro e poi disinfettata ogni giorno con un po’ di Amuchina MED. L’area trattata non va coperta con cerotti o bende ed è possibile anche utilizzare il trucco, l’importante è fare attenzione alle piccole crosticine che si formano e che non devono assolutamente essere rimosse, bansì devono cadere da sole.

Tali accorgimenti sono necessari per evitare avvallamenti o irregolarità sulla cute.

Dopo che la crosta è caduta, la zona deve essere adeguatamente protetta dalle radiazioni ultraviolette, come i raggi del sole, le luci del computer o le lampade al neon con un fondotinta fluido. In alcuni soggetti la pelle può assumere un colorito particolarmente rosaceo, che persiste a lungo prima di tornare al suo stato originale.

Il plexer risulta particolarmente indicato per eseguire la blefaroplastica non chirurgica per chi non vuole ricorrere alla chirurgia o anche per chi ha piccoli eccessi di cute sulla palpebra inferiore/superiore al punto di non avere indicazioni chirurgiche.

I risultati sono spesso entusiasmanti.

I costi sono molto più contenuti rispetto alle invasive procedure di chirurgia estetica e le controindicazioni sono minime, se non nulle. Prima di procedere con questo particolare trattamento è comunque opportuno confrontarsi con uno specialista per valutarne la fattibilità. Un esperto del settore, dopo un’attenta valutazione del caso, saprà fornire le metodiche di intervento più indicate.

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