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Biorivitalizzazione, biostimolazione o rivitalizzazione: comunque lo si chiami si tratta di un trattamento a base di tante piccole iniezioni che migliorano la qualità della pelle: non un filler, ma semplicemente un trattamento che idrata la pelle, la nutre e soprattutto stimola la produzione di nuove fibre come collagene ed elastina.

Il processo avviene grazie a due azione sinergiche: da un lato la grande quantità di principi attivi utilizzati, e dall’altro l’azione dei microtraumi causati dall’ago che spingono naturalmente la pelle a ‘difendersi’ e ‘autoripararsi’ producendo cellule nuove.

”Biorivitalizzazione”

La biorivitalizzazione varia da pazientebioriv a paziente, a seconda delle singole esigenze, se il viso sia più o meno giovane, più o meno segnato. Il trattamento consiste, si diceva, in diverse punture (fino a una cinquantina) effettuate a breve distanza le une dalle altre, così da coprire la superficie delle zone interessate.

Il trattamento è sostanzialmente indolore, ma in zone più delicate come il contorno labbra è possibile usare una crema anestetica.

Non c’è limite d’età per effettuare una biorivitalizzazione: si può iniziare a farne già dai 35 anni fino all’età avanzata. Trattandosi di un trattamento e non di un intervento, c’è bisogno di farne in più riprese, negli anni. E in età più avanzata è possibile anche associarla a filler e lifting.

Essendo un intervento non invasivo si può effettuare in tutte le stagioni, naturalmente con l’avvertenza di non esporsi al sole per qualche giorno dopo averlo fatto per via della pelle sensibilizzata.

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